Perchè non dovremmo mai smettere di giocare? Siamo felici di ospitare su Emagister News Delphine Blin-Genin, consulente per le strategie di apprendimento e docente presso César Ritz Colleges Switzerland che ci illustrerà 4 motivi per cui il gioco è un elemento fondamentale nell’apprendimento.

“Il gioco è la più alta forma di ricerca”, con queste parole Albert Einstein rendeva ode a una delle attività più primitive dell’essere umano, quasi un secolo dopo le moderne neuroscienze hanno dimostrato che il grande fisico teorico aveva ragione: i giochi ricoprono un ruolo chiave nello sviluppo cognitivo.

La dott.ssa Blin-Genin concorda con l’illustre fisico “Come docente, insegnare agli studenti attraverso il gioco costituisce una parte importante del mio curriculum. Per avere una prova di quanto sia fondamentale il gioco per lo sviluppo di un essere vivente, basta guardare la natura per vederne la prova: i cuccioli di leone giocano per imparare a combattere, mentre i cuccioli di gazzella si inseguono per esercitarsi a fuggire. Imparare a combattere o a scappare è un elemento essenziale per la sopravvivenza degli animali, e il ‘Play it until you do it‘ costituisce una parte fondamentale di questo processo di apprendimento.”

Inserire roleplay all’interno di un percorso formativo apporta numerosi benefici per lo studente, vediamo insieme 4 punti fondamentali per inserire il gioco nella propria programmazione didattica. 

  1. Aumento dell’impegno e della motivazione

Sono molti a chiedersi se  il gioco ricopra davvero un ruolo importante nel settore dell’istruzione universitaria. La ricerca sulle neuroscienze dimostra che i leoni e le gazzelle – così come Einstein – hanno ragione: l’uso di elementi di gioco in contesti di non gioco, altrimenti noto come gamification, aumenta l’impegno e la motivazione degli studenti, catturando il loro interesse per continuare ad imparare e ha un’influenza positiva sul loro comportamento in classe.

  1. Ricompense piacevoli

Un secondo elemento della gamification che apporta un impatto assolutamente positivo è che attiva il centro di ricompensa e piacere del cervello, e nel processo migliora l’esperienza di apprendimento degli studenti. I giochi in cui una persona vince o riceve un feedback positivo possono attivare i circuiti del piacere del cervello inducendo il rilascio della dopamina. I giochi educativi che hanno come obiettivo quello di vincere una sfida o di raggiungere con successo un traguardo, hanno lo stesso effetto. Grazie a questo piacere che i giochi di ruolo riescono a produrre, gli studenti sviluppano come risultato, un’affinità duratura per la materia accademica e per risolvere problemi altrimenti complessi.

  1. Promuovere il pensiero critico

In Business Ethics, una delle materie che insegno, gli studenti devono riuscire a far esaltare il loro pensiero critico. Tuttavia, non sempre lo studente è abituato a pensare out of the box e offre analisi semplicistiche dei problemi. Un esempio chiaro viene offerto dalla trattazione di problemi etici quali la corruzione. Spesso gli studenti banalizzano il tema riducendolo a semplice comportamento errato e condannabile, senza indagare la complessità del fenomeno e le implicazioni che esso comporta. Grazie ad un avvincente ‘”Escape Game“, i miei studenti di Business Ethics sono in grado di allontanarsi dalla mentalità semplicistica del “questo è male, la gente dovrebbe smettere”. Un paio di giorni prima di dare il via al gioco, agli studenti viene chiesto di scrivere un codice di condotta per il loro gruppo. Il D-Day, poco prima che venga data loro la sfida della fuga, informo gli studenti che li osserverò mentre cercano di risolvere la sfida e valuterò la loro capacità di rispettare il codice di condotta che hanno stabilito in precedenza. Improvvisamente, l’etica diventa sia impegnativa che reale.

  1. Processo decisionale responsabile

Nel corso di marketing, pensiero critico spesso significa adottare processi decisionali responsabili. Rendo il concetto reale e concreto per gli studenti, in particolare in relazione ai social media, attraverso la Virtual Influencer Challenge. In questa attività, gli studenti devono creare un influencer virtuale su Instagram, con obiettivo quello di raggiungere un pubblico specifico. Agli studenti viene data una bambola non appartenente a nessun genere e devono creare un profilo completo per il loro personaggio sui social media. Un gruppo, per esempio, ha dovuto creare un influencer mirato a raggiungere le persone che soffrono di diabete. Hanno creato Hazel, e attraverso i post sui social media gli studenti hanno condiviso e delineato il suo viaggio dalla sua diagnosi di diabete, raccontando al suo pubblico la sua quotidianità, la sua mentalità e le sue ricette.

Questo semplice gioco permette agli studenti di rispondere in modo critico alla domanda: “Qual è la mia voce? Come la uso per comunicare un messaggio?”. Hanno anche la possibilità di sperimentare una versione diversa, dietro le quinte dei social media. Il feedback da parte dell’aula è generalmente molto positivo, gli studenti dicono di guardare Instagram sotto una luce molto diversa.

Queste attività- o ‘edu-tainment‘, dove combiniamo educazione e intrattenimento – danno un’indicazione di come l’educazione si stia spostando verso modalità coinvolgenti e divertenti per offrire una migliore esperienza di apprendimento. Come docenti di Swiss Education Group, siamo entusiasti di esplorare e far crescere questo nuovo ambiente di apprendimento.

Sei alla ricerca di un corso in Hospitality Management? Dai uno sguardo al ricco catalogo Emagister, troverai numerosi corsi online e presenziali proposti dai migliori centri formativi d’Italia.

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *