Se cercassimo di dare una definizione sulla fotografia, potremmo ricorrere a molteplici strade, e forse la definizione di wikipedia sarebbe quella più completa, ma troppo fredda e tecnica. Parlare di sensori elettronici, elementi fotosensibili, e sistemi ottici non rende l’idea del valore e della finezza che uno scatto può suscitare. Usando le parole del grande fotografo Tiziano Terzani “La grande foto è l’immagine di un’idea”, e ancora “Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa”. Una foto non è infatti solo un’immagine di un determinato momento ma il racconto di quello che accade in quel determinato istante, “dettagli” che purtroppo spesso l’occhio nudo e la mente, non riesce a cogliere; per cui fotografare vuol dire arrestare in “un attimo” il movimento, la vita e raccontarla così com’è in quell’identico modo ai posteri, anche tra cent’anni!

La foto è infatti un ricordo, un racconto, un linguaggio visivo capace di rappresentare un istante con i suoi movimenti, i suoi pensieri, … e la sua vita, in uno scatto e proprio per questo, la vera fotografia per dizione, non vuole infatti eccessivi ritocchi, che possano arrivare a stravolgere e deturpare la realtà rappresentata in quel preciso momento. Per approfondire l’argomento, abbiamo deciso di fare una chiacchierata con Riccardo Virgili di Inforidea Idee in Movimento, centro specializzato in formazione riguardante il web, l’informatica e la fotografia.

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Oggi giorno chiunque con un budget ridotto può acquistare una buona fotocamera digitale, convertendolo in un potenziale fotografo. Inoltre, grazie alle tecniche di edit offerte dal digitale, si possono trasformare scatti modesti in scatti suggestivi. Questo non ha danneggiato profondamente il business dei fotografi di professione?

Questo è certo, ma a riguardo è necessaria però una netta distinzione tra gli scatti e le fotografie realizzate da fotoamatori, in ambito domestico e famigliare e i fotografi di professione, che diventano tali solo dopo aver seguito presso una seria scuola di fotografia, corsi di fotografia di qualità, a partire dal cosiddetto “abc” e quindi da come imparare a fotografare.
Abbiamo detto che infatti, grazie al digitale sono molti oggi i giovani che stanno facendo della fotografia una vera e propria passione e molti di loro, si ritrovano a chiedersi se questa passione può trasformarsi – specie visto il momento di crisi economica e lavorativa – in una vera professione.
È quindi doveroso mettere in chiaro che solo rivolgendosi a quelle che sono le migliori scuole di fotografia è possibile apprendere le tecniche della fotografia, avere dritte e consigli utili per imparare a fotografare e conoscere le tecniche di foto ritocco post produzione.
Non basta infatti – per intenderci – mettere nello zaino l’ultimo modello di Reflex per diventare un vero fotografo: la fotografia è una vera e propria arte, che va studiata e praticata secondo il proprio stile!

Però una domanda a questo punto viene spontanea: al di là della componente tecnica, qual è quell’ingrediente che fa emergere un buon fotografo dalla massa? Forse il soggetto che si fotografa? Le emozioni che suscita in chi contempla l’immagine?

In questo settore è molto importante riuscire a maturare un proprio stile nella fotografia per distinguersi dalla massa di fotografi e per fare questo è importante conoscere tutti i più famosi fotografi ed il loro stile: fotografi dai quali imparare e dai quali carpire i grandi segreti del mestiere!

Fotografi che come si suol dire hanno fatto la storia della fotografia, come Ferdinando Scianna, Guido Gazzilli, Anna Faragona, Tiziano Terzani, Mario Giacomelli, Oliviero Toscani, Gianni Berengo Gardin, Mario Calabresi, … e nel panorama internazionale Isabel Allende, Anne Geddes, Henri Cartier Bresson, Roland Barthes, Daniel Pennac, Richard Avedon, … e molti altri ancora!

A tal fine, l’aspirante fotografo oltre a studiare fotografia, dovrebbe ad esempio avere modo di visitare il maggior numero di mostre fotografiche possibili e maturare così, delle idee proprie da sviluppare: idee ed uno stile unico, che è importante preservare, perché potrebbero essere il cosiddetto “biglietto da visita” per farsi notare come fotografo!
Non va altresì dimenticato poi che le buone foto, le foto di qualità non vengono solo dallo studio, dalla ricerca e dall’intuizione ma anche dal percorso interiore e dalle emozioni che nel preciso momento dello scatto, il fotografo di turno ha provato: sentimenti ed emozioni, che traspirano dalla foto stessa!

Non esiste uno, ma diversi generi di fotografia, come quella alimentare, astrofotografica, artistica, di moda, paesaggistica, documentaristica, glamour, naturalistica, paesaggistica, subacquea e … tante altre, nelle quale a piacere e/o secondo le esigenze, è possibile specializzarsi.

Oggi quello del lavoro è un tema molto delicato, soprattutto in un’attività come quella del fotografo che non offre garanzie di stabilità. Che argomenti userebbe per convincere un appassionato che legge, ad iscriversi ai vostri corsi?

Io credo che se la fotografia non sia solo un semplice hobby ma una vera e propria passione, per la quale si è pronti a “faticare”, impegnandosi con determinazione e tenacia, usando come si suol dire “i denti e le unghie”, non resta che intraprendere il cammino della fotografia seriamente, facendone la propria professione e dando forma … o per meglio dire dando “immagine” ai propri sogni!

È il vostro caso? Che dite? Cosa aspettate? Prendete in mano il destino ed iniziate a “scattare” il vostro futuro!

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