L’Istituto di Psicologia e Psicoterapia di Padova, oltre ad offrire corsi di specializzazione in ambito psicologico e psicoterapeutico, organizza eventi, seminari e convegni mirati alla divulgazione del sapere scientifico di carattere psicologico.
In linea con la trasmissione del sapere a cui si dedica l’istituto, proponiamo un frammento di un saggio di psicoterapia scritto dal Prof. Alessandro Salvini, membro dell’istituto e ordinario di Psicologia Clinica all’Università di Padova.
Psicoterapia: l’effetto trompe-l’œil
di Alessandro Salvini
Il termine francese trompe-l’œil significa letteralmente inganna l’occhio e, oggigiorno, viene usato nell’accezione di creazione illusoria del reale.
Alcuni pittori sono in grado di affrescare una parete creando raffigurazioni tridimensionali così perfette da sembrare reali. Così, le rappresentazioni di un panorama, una natura morta, un orizzonte marino, se dipinte seguendo determinate tecniche, riescono ad ingannare la mente, dando vita a percezioni realistiche, o meglio, a inganni percettivi.
Se un tempo andava di moda dipingere sulle facciate degli edifici finestre inesistenti, nell’attualità versioni moderne di trompe-l’œil compaiono nei film, nella pubblicità, negli studi dei fotografi digitali e in moltissimi altri settori della comunicazione.
Da una prospettiva psicologica, queste non sono altro che rappresentazioni costruite ad arte e utilizzate con intenti persuasivi, fino al punto di creare realtà parallele e verità finzionali dai molteplici risvolti.
Davanti a queste realtà, lo psicoterapeuta e il suo interlocutore possono subire o usare attivamente gli effetti realistico-finzionali di queste rappresentazioni per poter ritornare alla vera realtà.
Anche la psicoterapia può subire gli effetti realistici dei suoi trompe-l’œil capaci di produrre varie rappresentazioni, in alcuni casi credute vere, come avviene in certe terapie tradizionali. La gamma esemplificativa è ampia: può andare dal complesso di Edipo, alla mancata elaborazione del lutto, dal disturbo borderline e narcisistico di personalità, all’inconscio, ma comprende anche le teorie esplicative del trauma, dell’attaccamento, delle parafilie sessuali e la natura psicopatologica del delitto.
Alcuni lo definiscono come pessimo gusto, ma sia le pareti delle abitazioni che quelle della mente non sopportano il vuoto, l’assenza; e spesso per sfuggire all’horror vacui si riempiono di ‘‘oggetti’’ inutili. Non siamo qui per trattare l’argomento dal punto di vista estetico, bensì da quello psicologico. Per cui ritorniamo alla metafora dei trompe-l’œil dipinti sui muri. Come sappiamo, questi hanno una duplice esistenza, quella data loro dal pittore e quella percepita dall’osservatore, ambedue favorite dalle proprietà percettive dell’occhio-mente, di cui possiamo godere, ma anche subire la verità dei suoi effetti illusori. La metafora ha il suo riscontro nella realtà di tutti i giorni ed uno degli esempi più rappresentativi sono proprio le relazioni sentimentali che il moralista definirebbe come inautentiche.
Ma questi inganni visivi generati dall’arte e dalla mente non solo altro che stratagemmi percettivi, in parte, presenti in natura e, in gran parte, inventati dagli esseri umani per scopi mimetici, difensivi, seduttivi e persuasivi. Ma per non cadere vittima di questi artefici la mente deve essere allenata ed un buon lavoro psicologico-terapeutico sarà in grado di difenderci da qualsiasi inganno.
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