Comunicare la scienza attraverso i social è un’attività sempre più in voga: negli ultimi anni sono in costante crescita i professionisti di vari ambiti scientifici che decidono di condividere contenuti di valore con i propri seguaci online.
Ma attenzione, comunicazione scientifica non ha lo stesso significato di divulgazione scientifica: la prima si riferisce alla trasmissione di informazioni relative a risultati, parziali o finali, ottenuti attraverso una ricerca scientifica fatta a una o più comunità specifiche, la divulgazione invece è rivolta al grande pubblico ed è più complessa perché deve rendere la comunicazione comprensibile a tutti.
Dunque, nel caso dei social, si parla piuttosto di divulgazione scientifica.
I vari social network hanno caratteristiche differenti tra loro e si rivolgono a target diversi. Per questi motivi la strategia, i contenuti e il tone of voice andranno adattati ad ogni piattaforma, in base al target e al personale approccio alla comunicazione.
Per citare i più conosciuti, Facebook è utilizzato per lo più da un pubblico adulto, i contenuti sono molto diversificati e mediamente formali, si condividono articoli, riflessioni, immagini con descrizione o video. Instagram al contrario è il network principalmente utilizzato dalla fascia di età che va dai 16 ai 29 anni, si caratterizza per contenuti più informali, immagini con o senza descrizione e storie con immagini di vita quotidiana che durano 24 ore. Linkedin infine è lo strumento principe per chi vuole creare nuove relazioni professionali, per cui è certamente il network dal tone of voice più formale.
Conoscere in modo dettagliato le peculiarità dei social e i comportamenti dei loro utenti permette di capire quali sono gli elementi da evidenziare su ogni piattaforma in base ai suoi punti di forza o di debolezza, in base al target specifico di pubblico che li utilizza e in base all’età media degli utilizzatori.
Un punto comune è sicuramente l’importanza di una strategia chiara e ben definita a breve e a lungo termine.
Per questo è molto utile la stesura di un piano editoriale, ovvero un documento strategico che consente di tradurre in azione la strategia di comunicazione, o meglio di divulgazione, dei concetti scientifici in questione. Rappresenta una vera e propria guida per raggiungere gli obiettivi desiderati, attraverso l’organizzazione di contenuti per i social media, ma anche per blog, magazine, testate editoriali e newsletter.
Contiene l’insieme di tematiche, contenuti e formati che si desidera produrre in un determinato periodo e con determinati obiettivi per i propri canali di comunicazione.
Può essere utile realizzare un calendario a lungo termine inserendo le caratteristiche specifiche di ogni contenuto che si andrà a pubblicare, come mostrato nella tabella seguente.
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