L’obesità è un problema di salute che fa parte della nostra società. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’obesità e il sovrappeso sono la “pandemia del secolo XXI”. In Italia, negli ultimi 10 anni, l’obesità e il sovrappeso infantile sono cresciuti del 35%. Nello specifico, il 22,9% dei bambini italiani tra gli 8 e i 9 anni è in sovrappeso e l’11% obeso. Secondo i dati forniti dalla IASO (International Association for the Study of Obesity) tra i paesi con maggiore tendenza all’obesità ci sono: Stati Uniti, Messico, Spagna, Regno Unito, Australia e Canada.

Problemi legati all’obesità

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A parte i problemi evidenti, che riguardano il corpo e il non essere nelle migliori condizioni fisiche, ce ne sono altri che non sono meno importanti.
Problemi sociali come bassa autostima, insicurezza o il sentirsi rifiutati e discriminati socialmente, sono molto diffusi. Nei bambini, possono entrare in campo problemi di apprendimento dovuti alla constante stanchezza o all’ansia.

Risolvere divertendosi

I giochi rappresentano uno degli interessi più forti per i ragazzi e se, oltre a divertirsi, possono imparare delle buone abitudini che li aiutino a star bene fisicamente e intellettualmente, lo sviluppo dei bambini migliorerà di sicuro. La OMS consiglia mezz’ora di attività fisica moderata al giorno e, per assecondare i loro desideri, esistono videogiochi che richiedono movimento. Ad esempio:

  • Kinect Sports per l XBOX 360
  • Family Trainer: Treasure Adventure per la Nintendo Wii
  • Wii Party
  • Racket Sports Party per la Nintendo Wii
  • Family Trainer Extreme Challenge
  • Wii Sport Resort


Consigli

Ovviamente, i bambini hanno a che fare con il mondo della tecnologia ed è giusto che imparino a farlo, ma l’uso dei videogiochi non dev’essere indiscriminato. Meglio che i genitori controllino la situazione e che insegnino ai ragazzi il vero valore del gioco. I bambini devono rapportarsi con gli altri per sviluppare la loro socialità e la loro empatia, ma è anche vero che giocando in compagnia, i videogiochi possono favorire la socializzazione. In definitiva:

  • Meglio che i bambini chiedano il permesso ai genitori per poter giocare.
  • Il tempo dedicato al gioco deve essere limitato, meglio non più di un’ora.
  • Il momento è importante. I bambini devono sapere che potranno giocare con i videogiochi solo quando avranno finito i compiti.

 

        Ana Costa Ana Costa
Pubblicista e giornalista con esperienza nella redazione di contenuti per il web. Mi appassiona il linguaggio, scritto e parlato. Nel febbraio del 2014 ho presentato il XXVII Concorso Nazionale della Moda della Comunità di Valenzia, organizzato dalla delegazione valenziana ANDE, associazione di nuovi e giovani stilisti. Sono esperta nella gestione di social network.Tradotto da: Elena Gordini

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