Oggi abbiamo l’onore di ospitare su Emagister News Ekaterina Tushishvili, laureata alla Swiss Hotel Management School, proprietaria di hotel e imprenditrice all’avanguardia. Ekaterina condividerà con i nostri lettori alcuni consigli per costruire un vero dream team.

Ekaterina Tushishvili, nasce a Mosca e i suoi sogni puntano in alto proprio come le guglie dorate della Cattedrale di San Basilio. Mentre le sue amiche leggevano Cosmopolitan, lei preferiva trarre ispirazione da Forbes Woman. Ekaterina si è laureata nel 2006 con una laurea triennale e un master in Hotel management a Swiss Hotel Management School, oggi è lei la donna sulla copertina di Forbes Woman Georgia, pronta ad ispirare le sue giovani lettrici.

“Fornire un servizio di qualità diventa parte del tuo DNA quando frequenti Swiss Hotel Management School. Da quando mi sono laureata 14 anni fa, ho puntato all’eccellenza in tutto ciò che faccio”, dice Ekaterina, proprietaria di un boutique hotel a quattro stelle a Tbilisi, in Georgia, e fondatrice di Terminal, il più importante spazio di lavoro in co-sharing della Georgia.

Negli ultimi cinque anni il Terminal è passato ad avere un team di oltre 100 dipendenti, con cinque sedi in tutta la Georgia. E mentre Ekaterina ha dovuto chiudere temporaneamente il suo hotel durante la pandemia, tre delle cinque sedi di Terminal sono state aperte con successo durante la pandemia nel 2020.

Oggi Ekaterina condivide con noi i suoi consigli per costruire un team da sogno, e parla delle solide basi per il successo che ha ricevuto durante il suo periodo a SHMS.

  1. Avere una Vision chiara

Avere ben chiaro l’obiettivo finale rende il cammino più semplice. Ekaterina ci descrive così la sua esperienza:”Mentre studiavo Event Management ho imparato l’importanza di delineare un’idea molto chiara di quello che si vuole raggiungere; ciò va fatto prima di perseguire qualsiasi cosa”. Lo stesso vale per la formazione di un team. “Se non hai un’idea chiara del concetto e degli obiettivi del tuo business, non sarai in grado di identificare i candidati che acquistano quella stessa visione e che saranno in grado di aiutarti a raggiungerla”.

  1. Cercare oltre l’esperienza

Certo avere delle buone esperienze alle spalle è un ottimo punto di partenza, ma l’esperienza non è tutto: “Quando incontro i possibili candidati, cerco la passione nei loro occhi, voglio che credano nel mio sogno. Posso insegnare alle persone come fare un compito specifico, ma non posso insegnare l’entusiasmo, o insegnare loro a sorridere”. Ekaterina ha avuto la fortuna di poter inseguire il suo sogno, potendosi iscrivere alla prestigiosa Swiss Hotel Management School, ma una volta lì, ha capito subito che sarebbe stata lei stessa a creare il suo personale percorso, approfittando al massimo di ogni esperienza per vivere con curiosità e impegno le sue sfide quotidiane.

  1. Fare delle domande inaspettate durante il colloquio

Non è sempre facile riuscire a farsi un idea della personalità del candidato durante il poco tempo a disposizione durante un colloquio, questa difficoltà diventa ancora più evidente nell’era COVID, con la maggior parte dei colloqui che avvengono in videochiamata. Ekaterina ci offre il suo personale punto di vista: “Cerco di non chiedere solo informazioni che sono già presenti nel loro CV. Invece, comincio sempre a chiedere a qualcuno di parlarmi un po’ di se stesso, e poi inserisco alcune domande ‘da stress’ che mi danno davvero un’idea della personalità del candidato e di come si comporterebbe in una situazione stressante”. A volte delle domande un po’ sopra le righe possono aiutare a comprendere dei lati del carattere del candidato, a volte, Ekaterina chiede quante palline da ping pong entrano in una limousine. “Naturalmente non c’è una risposta giusta, ma è interessante vedere come le persone reagiscono. Alcuni ridono, alcuni chiedono carta e penna, altri cominciano a fare ogni sorta di domande sulla macchina o sulle palline. Tutte queste reazioni mi rivelano qualcosa sul candidato che non sono in grado di ottenere attraverso le normali domande da colloquio”.

  1. Mostra la tua volontà di intervenire e aiutare

Sia durante il mio percorso di studi che durante il mio stage con SHMS, ho imparato che come fornitore di servizi hai l’obbligo di garantire gli standard per i quali il cliente ha pagato. “Non esiste una cosa del tipo: ‘Non è il mio tavolo’ o ‘Non è nelle mie mansioni'”. Ekaterina dice che lo applica ancora oggi quando lavora con i suoi team e li gestisce. “Cerco sempre di dare l’esempio. Se qualcuno ha bisogno di aiuto o qualcosa da fare, indipendentemente da cosa sia, mostro la mia disponibilità a farlo. Quando i membri del tuo team ti vedono lavorare sodo ed essere coinvolto, li ispira a fare lo stesso”.

  1. Trova del tempo per coltivare le relazioni personali

Sembra quasi una banalità, ma creare opportunità per conoscersi a livello personale tra dipendenti e management è essenziale, dice Ekaterina, che organizza regolarmente giornate di team-building fuori sede. “Questo dà a tutti noi la possibilità di condividere storie e conoscerci a livello personale, il che rafforza davvero la squadra anche a livello professionale”, dice. “La connessione umana è impagabile. L’ho capito quando studiavo lontano da casa, in Svizzera. Uno dei più grandi doni che ho ottenuto dal mio tempo lì sono le mie due amiche Zhanna e Victoria. Anche se viviamo tutte in continenti diversi, siamo rimaste amiche”. La potente rete di alumni di SHMS significa anche che ovunque Ekaterina si trovi nel mondo, è in grado di connettersi con qualcuno.

  1. Abbinare il feedback e la ricompensa alla personalità

Ekaterina dice di aver imparato così tanto attraverso studenti e docenti provenienti da tutto il mondo ad SHMS. “Ho imparato a conoscere persone e culture diverse e ad essere professionale nei miei rapporti con le persone”. Questa conoscenza continua ad essere preziosa. “Quando fornisco feedback o riconoscimenti ai membri del team, considero sempre ciò che funzionerà meglio o sarà più apprezzato da quel particolare individuo, per capire la psicologia dietro a ciò che lo motiverà”, dice Ekaterina. “Ricordo come questo ha funzionato per me quando facevo il mio stage e iniziavo la mia carriera. Se qualcuno mi diceva che stavo facendo qualcosa di sbagliato, avevo sempre bisogno di sapere perché”. Quando si fornisce il giusto incoraggiamento e sostegno ai membri del team, dice, li si responsabilizza, si dà loro la possibilità di crescere e si aumentano le possibilità di tenerli all’interno dell’azienda. A testimonianza di ciò, gli stessi tre membri del team che hanno lanciato Terminal, sono ancora oggi con l’azienda, aiutandola a crescere e ad avere successo.

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