Crimine, giustizia e media è uno degli argomenti trattati nell’insegnamento di Giornalismo Interculturale, all’interno del Master in “Intercultural Competence and Management – Comunicazione, Gestione dei conflitti e Mediazione interculturale in ambito aziendale, educativo, sociosanitario, giuridico, dei mass media e per l’italiano L2. Un corso con alta formazione universitaria a distanza e alcuni seminari in presenza, che saranno portati online in caso di emergenza da Covid-19.

Master Universitario in Intercultural Competence and Management
Dipartimento di Scienze Umane - Università degli Studi di Verona - Centro Studi Interculturali
2.980 €
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GIORNALISMO INTERCULTURALE, MEDIA RELATIONS E VIDEO-GIORNALISMO EUROPEO
Dipartimento di Scienze Umane - Università degli Studi di Verona - Centro Studi Interculturali
250 €
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Il Master è organizzato dal Centro Studi Interculturali dell’Università degli Studi di Verona. Ed è diretto dal professor Agostino Portera, ordinario di Pedagogia Interculturale.

Storie vere, film, romanzi, podcast e serie televisive che trattano di giustizia e di crimine hanno un grande seguito fra il pubblico. Molti i giovani – e molti gli studenti e le studentesse universitari – appassionati di quest’ambito. Di qui l’importanza, per un Master che si occupa anche di Mediazione Giuridica e dei temi della società complessa, di riflettere su come il crimine e la giustizia vengono rappresentati nei media italiani.

Con Laura Baccaro, che insegna Mediazione Giuridica nel Master del Centro Studi Interculturali, ho scritto un libro dedicato a un vecchio caso giudiziario che scosse l’Italia e mezza Europa nel maggio del 1971. Un caso che ha avuto strascichi andati avanti – fra processi e colpi di scena – per quasi dieci anni. E che è ancora nella memoria collettiva dei genovesi – dato che a Genova accadde la vicenda – e degli italiani di quella generazione.

Il libro si intitola Il Biondino della Spider Rossa. Crimine, giustizia e media. È edito da Cacucci, casa editrice con sede a Bari. Maurizio Corte, Docente di Giornalismo presso l’Università di Verona, l’ha adottato nel suo corso di Giornalismo Interculturale e Multimedialità ed è fra i testi consigliati del suo corso di Giornalismo Interculturale e di Media e Diversità culturale, nel Master diretto dal professor Portera.

Cos’ha quel caso giudiziario da risultare tanto interessante? Perché solleva l’interesse di uno studio su come i media rappresentano il crimine e la giustizia? La risposta sta nella serie di articoli che ospito nel blog universitario dedicato al caso del Biondino della Spider Rossa

La vicenda è interessante già di suo: la sparizione di una ragazzina di 13 anni, giovedì 6 maggio 1971, a Genova, poco dopo le 17, all’uscita della Scuola Svizzera. Il suo corpo viene trovato dopo due settimane, senza vita, al largo della spiaggetta di Priaruggia, a est del porto antico di Genova. Il caso viene archiviato come rapimento, per estorcere denaro alla ricca famiglia della vittima, Milena Sutter, e come omicidio volontario premeditato, perpetrato per liberarsi subito del corpo della giovane sequestrata.

L’unico accusato, l’unico imputato e il condannato all’ergastolo ha un nome: Lorenzo Bozano, che nel 1971 ha 25 anni, è figlio di una famiglia dell’alta borghesia genovese, nipote di una marchesa e il cui nonno è stato uno dei protagonisti dell’introduzione dello sci nordico in Italia. Lorenzo Bozano, un perdigiorno con piccole precedenti penali, viene sospettato subito per le sue soste ostentate davanti alla Scuola Svizzera e vicino alla casa della vittima.

Da parte sua, Milena Sutter è la figlia di un noto industriale della cera: la cera Emulsio che tutti conoscevano grazie alla pubblicità in televisione, a Carosello, il programma serale pubblicitario dove il nome dell’azienda Sutter era spesso presente. 

Bozano fu definito “il biondino della spider rossa”. Non era biondo e neppure magrolino. Era anzi castano scuro e robusto. Nel 1973 viene assolto dalla Corte d’Assise di Genova per insufficienza di prove. Nel 1975, sulla base degli stessi elementi, Bozano viene condannato all’ergastolo, che sta scontando all’Isola d’Elba. Il giovane si è sempre professato innocente. Da qualche anno gode della semilibertà e svolge attività di volontariato all’Elba, in un’associazione che si occupa di carcerati.

Il libro scritto con Laura Baccaro, psicologa giuridica e criminologa, nasce proprio dal ruolo dei media nel rappresentare la vicenda e i processi. Un giovane che non è biondo, viene definito dai giornali “biondino”. Il soprannome “biondino della spider rossa” – un’Alfa Romeo spider assai male in arnese, quasi fatiscente – viene tanto sposato dai media, da ritrovarsi poi nelle sentenze. Ovvero, in documenti giudiziari ufficiali.

Il caso e il libro, nota l’autore, appassionano gli studenti e le studentesse di ogni età. La ricerca contenuta nel libro – condotta nell’ambito dell’associazione culturale ProsMedia e del Centro Studi Interculturali – si muove fra due poli: il giornalismo investigativo, con una contro-inchiesta rispetto alla verità giudiziaria, e l’analisi dei media e di come rappresentino il crimine e la giustizia.

Proprio l’interesse di allievi e allieve di tutte le età – dal corso di laurea magistrale in Editoria e Giornalismo al Master in Intercultural Competence and Management (Mediazione interculturale, Comunicazione e Gestione dei conflitti) – dimostra come il tema del crimine e della giustizia nei media, al di là della specifica e complessa vicenda di Milena Sutter e Lorenzo Bozano, sia fondamentale in una società democratica.

Sei interessato a ricevere maggiori informazioni sulle attività di ricerca e sui percorsi di Alta Formazione promossi dall’Università di Verona? Mettiti in contatto con lo staff Emagister, sarai ricontattato da un nostro operatore che ti illustrerà tutta l’offerta formativa disponibile.

 

Maurizio Corte
Docente di Giornalismo Interculturale e Media Relations nel Master in “Intercultural Competence and Management – Mediazione interculturale, comunicazione e gestione dei conflitti”

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