Al Five Senses Restaurant di Nairobi, in Kenya, aromi diversi riempiono lo spazio invitante mentre lo chef Kimani Kiarie, proprietario di questo locale a conduzione familiare, realizza creazioni perfette nella sua cucina a vista. Per Kim, il cibo è più di un modo di vivere: è anche un modo di esprimere sé stessi.

Era ancora un ragazzo, quando Kim ha scoperto il suo interesse per la cucina. Amava sedere accanto al forno per osservare sua madre cucinare delle torte squisite, mentre nell’aria si diffondevano gli aromi di vaniglia e cioccolato, insieme all’acquolina in bocca, cresceva la sua curiosità e il suo desiderio di carpire i segreti di quell’arte così allettante per i sensi.

Per prima cosa ne parlò con sua madre, il suo progetto era quello di abbandonare gli studi per aprire una sua piccola pasticceria. La madre lo esortò a prendere in considerazione altre alternative, il giovano Kim si sentì scoraggiato – un sentimento che ha dimenticato in fretta una volta che iscrittosi al Top Chefs Culinary Institute di Nairobi” Ora, quando mi guardo indietro, apprezzo la mentalità, la dedizione e la fiducia che lei ha avuto in me e nel mio sogno ” dice Kim a proposito di sua madre.

Acquisire competenze per coltivare la propria passione

I primi due anni al Top Chefs Culinary Institute, Kim ha dedicato tutto il suo impegno e la sua dedizione allo studio delle tecniche di cucina, attirando su di se le attenzioni di uno chef che lo ha raccomandato per un programma di scambio in Svizzera. Sfortunatamente, problemi di salute lo costrinsero a rinunciare al viaggio ma invece di rinunciare ai suoi sogni, Kim si è spinto a lavorare ancora più duramente. 

Non passò molto tempo prima che scoprisse la Culinary Arts Academy Switzerland (CAAS). Aveva sentito parlare della rinomata ospitalità svizzera e dell’istruzione di qualità e ha approfittato dell’opportunità di studiare lì.

“Andare in Svizzera per frequentare Culinary Arts Academy Switzerland è stata la prima esperienza lontano dalla mia famiglia. Ma una volta arrivato lì, mi sono sentito come a casa. Avevamo lezioni di cucina pratica, così come di business management, e l’obiettivo era che alla fine del corso saremmo stati in grado di gestire le nostre imprese.”

L’esperienza di Kim alla Culinary Arts Academy Switzerland è stata più di quanto si aspettasse, da professori esperti a chef-istruttori professionisti, sempre disponibili per guidarlo, istruirlo e fargli da mentore. L’incontro con diversi studenti provenienti da tutto il mondo gli ha permesso di interagire con molte culture. Ha imparato, per esempio, come  gli altri studenti cucinassero in modo diverso e ha potuto cogliere così, diversi profili di sapore. 

L’esperienza lavorativa inaugura la sua carriera

Il tempo trascorso alla Swiss Education Group, Culinary Arts Academy Switzerland ha dato la possibilità a Kim di incontrare diversi datori di lavoro all’International Recruitment Forum, dove si è assicurato uno stage con Dorchester Collection (Le Maurice) a Parigi. Kim esclama: “Ero dubbioso di farcela, ma dopo un colloquio durato meno di 15 minuti, ero stato preso! 

Lo stage è stato una tappa essenziale, perchè gli ha permesso di scoprire ha scoperto la sua passione per la cucina francese e ha sviluppato le sue competenze. Interagendo con diversi chef, gli è stato presentato Alain Ducasse. Per Kim è stato un sogno che si è avverato. La precisione di ogni ricetta, le abilità necessarie per ottenere ogni piatto e la freschezza dei prodotti erano tutte cose strabilianti. Ogni giorno, non vedeva l’ora di entrare in classe per imparare qualcosa di nuovo. Dopo la laurea, è riuscito ad assicurarsi un’esperienza pratica all’Hotel Plaza Athénée di Parigi, due stelle Michelin. 

Si è poi trasferito in Medio Oriente dove ha trascorso poco più di un anno all’IDAM, il ristorante di Alain Ducasse a Doha, in Qatar. Lavorare in cucina gli ha insegnato molto ed è stata un’esperienza impegnativa in termini di ore e carico di lavoro. Tuttavia, ha anche imparato a comprendere al meglio la stagionalità degli ingredienti, e la loro reperibilità. Questa consapevolezza dei prodotti continua a guidarlo ancora oggi.

Tornare indietro per andare avanti

Nel 2018, ha deciso che “Est o Ovest, casa è meglio” e ha fondato Five Senses con un team di giovani aspiranti chef. Five Senses è il culmine delle sue esperienze, della sua fame di innovazione e del suo desiderio di far esaltare tutto ciò in deliziosi piatti per i suoi ospiti. Al Five Senses, prepara ingredienti di provenienza locale utilizzando tecniche di cucina tradizionale francese ma ripensate ed adattate ad un ambiente moderno di alta cucina. 

“Una frase che generalmente uso per vivere è ‘perché conformarsi, quando puoi distinguerti‘. Una volta non credevo in me stesso, anche quando frequentavo la scuola di cucina. Amavo quello che facevo, ma non mi sono mai messo in gioco. Mentre ero a Parigi, però, essere seguito dal mio chef mi ha aiutato a capire che avevo un grande potenziale. Sapere questo mi ha fatto andare avanti fino ad oggi!”

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