Il mese scorso a Barcellona si è tenuto il Gamification World Congress, uno dei più importanti eventi al mondo dedicati a questo argomento. L’evento ha riunito numerosi esperti in materia che, nell’arco di tre giorni, hanno dato vita a laboratori e conferenze su questa tendenza, ma sappiamo davvero in che consiste il fenomeno della Gamification?

Il termine, anche con la variante di ludicizzazione, è relativamente nuovo, infatti, le origini risalgono all’anno 2008, e si utilizza con riferimento all’uso di dinamiche di gioco all’interno di attività che in realtà non sono propriamente ludiche, con l’obiettivo di motivare il partecipante a prenderne parte, attraverso l’interazione e la competizione.

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Il fenomeno si può applicare a differenti campi, come la salute, il marketing, le risorse umane o la formazione. Si tratta in realtà di una tecnica presente nella didattica sin dai primi stadi dell’apprendimento, per far sì che questo si realizzi in forma naturale e divertente. Che il gioco aiuti l’apprendimento non è una novità, anzi è già stato ampliamente trattato dalla pedagogia.

Chi non ha mai canticchiato quelle canzoni per imparare i numeri o l’alfabeto in inglese? D’altronde il grande successo che stanno avendo le nuove tecnologie e l’impiego che stanno trovando nelle aule, fa sì che per questa tendenza si aprano infinite possibilità di uso. Inoltre, a questo bisogna aggiungere le innumerevoli ore che i più piccoli, nativi digitali autentici, trascorrono davanti al computer o ai videogiochi, e la facilità con cui riescono a capire il loro “linguaggio”.

I computer portatili e le applicazioni scaricabili offrono chiaramente numerose possibilità. I videogiochi sono all’interno dell’industria dell’intrattenimento, il settore trainante, e il suo sviluppo in ambito culturale può solo essere frenato dal gap digitale esistente tra docenti e alunni, così come dall’adeguamento necessario di centri e aule. La collaborazione tra professionisti nel campo dell’educazione e sviluppatori, infatti, è un aspetto che non va trascurato.

La Gamification rimarrà solo una tendenza?

Sono in molti a pensare che la gamification o ludicizzazione sia solo probabilmente una moda passeggera associata all’enorme successo riscosso da applicazioni e smartphone. Ciò nonostante, esistono numerosi esempi di successo in diversi ambiti e l’offerta formativa collegata alla gamification non smette di crescere.

Uno degli esempi che potremmo fornire è l’applicazione sviluppata dai creatori di Candy Crush, che serve niente po’po’ di meno che a trovare lavoro all’interno della stessa azienda. Casi più famosi riguardano i programmi che invitano a esercitarsi raccogliendo informazione in tempo reale, creando diversi tipi di statistiche, animando gli utenti con una grande quantità di sfide.

Sul piano formativo, esistono diverse applicazioni che aiutano utenti principianti a interagire con l’interfaccia di diversi programmi informatici come Level Up, un plugin pensato per facilitare l’utilizzo Photoshop. Nello stesso tempo continuano a uscire nuove applicazioni che servono ad aiutare gli studenti a preparare gli esami più duri e complessi.

dff239e0c725089c695e9e310e777417 Javier Paredes.

Traduttore e creatore di contenuti per progetti audiovisuali e pagine web, è, inoltre, redattore di contenuti SEO.

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Tradotto da: Alessia Surace

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