Didattica a distanza: ecco le conseguenze sui bambini e sui ragazzi durante il lockdown causato dall’emergenza sanitaria in corso.
L’8 marzo 2020, dato il crescente numero di contagi da Covid-19, inizia ufficialmente la prima quarantena in tutto il territorio nazionale italiano, con l’intento di limitare il più possibile le conseguenze di quella che si sarebbe rivelata di lì a poco una vera e propria pandemia mondiale.
Si avvera ciò che nessuno avrebbe mai creduto possibile se non in qualche film di fantascienza: scuole chiuse, uffici chiusi, aziende chiuse, teatri, stadi, palestre, parrucchieri, negozi e migliaia di altre attività sono state chiuse dall’oggi al domani impedendo a chiunque di mantenere una parvenza della tanto amata normalità.
Ma è in particolare la scuola a sollevare più dubbi durante il lockdown perché bambini, ragazzi e giovani hanno prima di tutto il diritto di socializzare e di relazionarsi con i loro amici, così come con i loro docenti, al di là dello schermo di un computer.
L’indagine sulla Didattica a Distanza
Un’indagine pubblicata da Indire tenta di fare chiarezza sul lungo periodo di trasformazione della didattica nel 2020. In questo articolo ci concentreremo sugli effetti sociali e psicologici che sono stati rilevati, al di là delle età analizzate, degli strumenti adottati da ogni scuola e dalle modalità di docenza portate avanti.
I risultati della ricerca Indire sono alquanto sorprendenti perché rilevano, soprattutto nella scuola secondaria di primo e di secondo grado, un buon miglioramento dei livelli educativi.
Responsabilità, motivazione, cooperazione e collaborazione sembrano le caratteristiche più potenziate proprio a causa delle restrizioni causate dall’emergenza sanitaria. Tuttavia, non si può dire lo stesso del livello di attenzione, a quanto pare in continuo peggioramento durante le lezioni e lo svolgimento degli elaborati.
I limiti della DaD: bambini e ragazzi a confronto
Se tra i ragazzi più grandi si sono notati miglioramenti non indifferenti, nella scuola dell’infanzia il 74% dei docenti ha rilevato invece un netto peggioramento nella qualità delle relazioni tra i
bambini.
Vediamo solo alcuni dei tanti pro e contro della didattica a distanza (DaD) rilevati sia dai docenti sia da alunni e studenti.
I pro della DaD
- permette di studiare in un ambiente conosciuto e domestico
- consente di accedere ai contenuti educativi 24 ore su 24
- dà la possibilità di eliminare le distanze geografiche
- rende tutti uguali e mette tutti allo stesso piano
I contro della DaD
- elimina l’interazione sociale tra gli alunni e gli studenti
- aumenta le distanze tra allievi e docenti
- rende difficoltoso se non impossibile lo svolgimento di attività laboratoriali
- impedisce il contatto umano fondamentale durante lo sviluppo della persona
Gli effetti psicologici della didattica a distanza
Arriva direttamente dagli USA la ricerca, pubblicata sul giornale Plos One, che evidenzia le conseguenze psicologiche sugli studenti dopo un anno di Didattica a Distanza (DaD).
Alla ricerca hanno partecipato oltre 2100 studenti di 7 università diverse che, oggi, manifestano stress, demotivazione, ansia, bassa produttività e altre conseguenze della solitudine prolungata.
Quasi la metà dei partecipanti alle ricerche sembrerebbe in difficoltà a causa delle tante ore passate davanti al computer, per frequentare le lezioni o per coltivare relazioni familiari e sociali a distanza.
Risulta quindi più che mai fondamentale, anche in Italia e soprattutto per i bambini, passare almeno 2 ore al giorno all’aria aperta a svolgere attività fisica nelle modalità consentite e nel rispetto del distanziamento sociale.
E tu, che cosa aspetti a realizzare il tuo sogno di diventare Assistente all’Infanzia?
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