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Assistiamo oggi più che mai ad un mutamento verso una maggiore complessità del tessuto sociale dove le difficoltà personali si sono accentuate e dove bambini, adolescenti, gruppi, anziani e genitori si trovano nella loro quotidianità a dovere chiedere speciali servizi di aiuto professionale. Ed è così che nel settore psico-socio-educativo fioriscono continuamente nuovi profili lavorativi specializzati che intendono rispondere a questi nuovi bisogni.
Come orientarsi ed essere preparati nel variegato mondo dell’educazione? Gli studenti e i professionisti devono essere pronti ad accogliere le sfide dell’oggi per soddisfare i bisogni degli utenti e disegnare interventi di aiuto personalizzati. Come? La Pedagogia Clinica può essere una risposta. Abbiamo chiesto al Prof. Dott. Guido Pesci, Presidente dell’ANPEC Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici, di farci capire di che si tratta, che formazione è necessaria e quali gli sbocchi lavorativi di questo professionista all’avanguardia.
Cos’è la Pedagogia Clinica?
La Pedagogia Clinica (Pedagogia in aiuto alla Persona) è una scienza dell’Uomo autonoma che soddisfa le esigenze di rinnovamento pedagogico per promuovere l’educazione in persone di ogni età, singoli, coppie e gruppi, con differenti difficoltà e disponibilità relazionali.
La Pedagogia Clinica abbraccia una visione dell’essere umano inteso nella sua globalità, è una scienza attiva ovvero che promuove nell’altro condotte positive, intende valorizzare e sviluppare le forze interne ed esterne, mira a generare impulsi capaci di compensazione laddove ci sono situazioni di disagio sociale e individuale.
Cosa fa il Pedagogista Clinico?
Un Pedagogista Clinico, in sintesi, nella sua pratica educativa in primis analizza la richiesta reale dell’utente (Analisi delle Domanda), conduce una verifica delle Potenzialità, Abilità e Disponibilità (PAD) della persona, costruisce assieme all’utenza i primi momenti conoscitivi in cui emergono bisogni specifici e da questo punto di partenza impronta un intervento educativo fatto di metodi e modalità che tendono a ripristinare armonia ed equilibrio nelle persone che vivono disagio a vari livelli.
…e che cosa ci dice dei metodi di intervento?
Si tratta di metodi esclusivi, protetti da marchio registrato, coadiuvati da tecniche e ausiliari brevettati, che gli allievi in formazione apprendono a seguito di uno studio empirico e critico teso a conoscere i risultati e la loro efficacia pratica. Sono attualmente 24 metodi e il pedagogista clinico deve conoscere ogni loro funzionalità, per impiegarli in vista dei bisogni, degli interessi e delle capacità della persona, degli scopi da raggiungere in modo efficacemente educativo.
Che di tipo di formazione dunque serve per esercitare?
Non ci si inventa Pedagogisti Clinici, ma lo si diventa attraverso una formazione post-laurea organizzata da ISFAR, unico istituto formativo riconosciuto dall’ANPEC Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici; è un corso esperienziale che permette ai futuri specialisti di acquisire teoria e prassi, competenze e abilità per poter realmente inserirsi nel mondo del lavoro. Il Pedagogista Clinico, inoltre nel corso del suo iter formativo è tenuto a fare una formazione personale, in modo da conoscersi ed espandere le proprie risorse e potenzialità, vedersi in relazione con gli altri e dare risposte ai suoi desideri.
Lavorare come Pedagogista Clinico oggi, si può?
Certo. Il Pedagogista Clinico, disciplinato ai sensi della Legge 4/2013 e iscritto all’Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici (ANPEC), differenziandosi da un modello sanitario, non “cura” né “riabilita”, ma accompagna la persona verso il cambiamento e la conquista di nuovi equilibri. E quindi questo distinguo consente ampi spazi di lavoro e molteplici aree di azione e tipologie di utenti tra cui:
La formazione post-laurea in Pedagogia Clinica, organizzata ogni anno in tutta Italia da ISFAR e presentata su Emagister, è teorica, pratica e personale e permette dunque di avere autonomia professionale per lavorare in ambito socio-educativo. La didattica è articolata in lezioni in presenza, moduli di formazione a distanza, esercitazioni pratiche sui metodi e le tecniche di intervento. Al termine del percorso verrà rilasciato l’Attestato di Frequenza in Pedagogia Clinica, valido per formalizzare l’iscrizione all’ANPEC Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici, alla SINPE – Società Nazionale Pedagogisti ed Educatori e all’ Elenco Europeo della Federazione delle Associazioni dei Pedagogisti Clinici (Reg. Unione Europea n 198364-2004).
Per maggiori informazioni e per iscrizioni al Corso di Pedagogia Clinica consultare la pagina dedicata sul sito ISFAR o contattare la Segreteria Organizzativa ISFAR.
Il pedagogista clinico può lavorare alla interno dell’ ASL in neuropsichiatria infantile e adolescenziale?
Buongiorno. Vorrei avere info sul corso di pedagogista clinico