Tutte le attività professionali comportano una serie di rischi per la salute del lavoratore legate spesso alle mansioni da svolgere, agli ambienti in cui si svolgono, alle sostanze e attrezzature impiegate.

Ci sono però alcuni casi in cui il pericolo associato all’attività diviene maggiore in relazione all’ambiente in cui vengono svolte, si tratta di ambienti difficili, ovvero spazi di dimensioni ridotte, difficili accessi, collocazioni disagevoli o presenza di impianti particolari, ma anche in situazioni dove si possono avere delle atmosfere pericolose dovute alla presenza di inquinanti o carenza di ossigeno: in gergo tecnico questi ambienti vengono chiamati spazi confinati o sospetti di inquinamento.

Alcuni esempi di spazi confinati o sospetti di inquinamento sono le fogne, i silos, i pozzi, canalizzazioni, cisterne, vasche, condutture, cunicoli, stive, interni di impianti.  

Vediamo insieme la corretta definizione di “ambiente confinato”: si tratta di un ambiente o un luogo chiuso (anche solo parzialmente) che non è stato progettato e realizzato per ospitare in modo continuativo delle persone, ma che occasionalmente e temporaneamente può essere occupato da lavoratori per manutenzioni, ispezioni, pulizie, ecc…

Quando si analizzano i rischi legati a questo tipo di spazi è bene ricordare che non bisogna tener conto solo dello spazio in sé, ma anche delle zone di accesso ed esterne limitrofe. Purtroppo è un aspetto che si tende a sottovalutare troppo spesso e molti incidenti hanno coinvolto lavoratori che pensavano di essere in sicurezza restando in posizione esterna.

Negli spazi che presentano queste caratteristiche, spesso i rischi legati al lavoro sono occulti e non ben riconoscibili, per questo motivo purtroppo il numero di vittime in questo settore è ancora alto. Vediamo insieme quali sono i rischi legati agli spazi confinati o sospetti di inquinamento:

  • Asfissia: per carenza di ossigeno (molte sono le cause che portano a una pericolosa riduzione dell’ossigeno).
  • Intossicazione: inalazione o contatto con sostanze, vapori, fumi e gas pericolosi a volte inodore e incolore quindi non identificabili.
  • Rischi di tipo meccanico: urti, impatti, cadute, cesoiamenti, schiacciamenti, intrappolamenti a causa di impianti, spazi ristretti, chiusi o con accessi difficoltosi.
  • Incendio ed esplosione: per presenza di gas, vapori o polveri infiammabili.
  • E poi ancora: rischi biologici, elettrici, annegamenti, seppellimenti, panico, ecc…

Le condizioni di lavoro avverse in questi ambienti, fanno sì che anche un banale malore o piccolo infortunio può avere dei gravi  risvolti anche per la difficoltà a prestare un adeguato e sicuro soccorso.

Per questi motivi il legislatore, oltre alle disposizioni previste nel Testo Unico della Sicurezza D.Lgs. 81/08, ha emanato un decreto per  la qualificazione delle imprese e dei lavoratori che devono operare in ambienti sospetti di inquinamento e confinati (DPR 177/11), a cui si aggiungono norme tecniche e pubblicazioni emanate da vari enti ed istituti.

Quando è necessario applicare queste regole?

La legge è molto dettagliata e la casistica a cui si applicano le suddette regole cambia in base alle specifiche del luogo di lavoro. Non esiste infatti una definizione univoca applicabile indistintamente, non vi è un elenco esaustivo delle situazioni e di cosa sia o non sia uno spazio confinato o sospetto di inquinamento, anche perché un luogo può diventarlo durante o a causa delle lavorazioni che si svolgono, ecco perché è fondamentale che prima di svolgere un lavoro deve essere fatta una attenta valutazione per stabilire se siano presenti o si possono venire a verificare condizioni da essere in presenza di un ambiente confinato.

Qualificazione delle imprese e dei lavoratori

Secondo il DPR 177/11 tutte le attività lavorative svolte nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati devono essere svolte esclusivamente da imprese e lavoratori qualificati secondo specifici requisiti previsti dallo stesso decreto, fra cui:

  • obbligo per le imprese e i lavoratori autonomi che effettuano lavori in ambienti confinati, in aggiunta ai già previsti obblighi del D.Lgs. 81/08, di effettuare specifica informazione, formazione e addestramento a tutti i lavoratori (compreso il datore di lavoro, qualora impegnato nei lavori) – con verifica di apprendimento e di aggiornamento periodico;
  • obbligo per le imprese impegnate in lavori in ambienti confinati di dotarsi di idonei D.P.I. e attrezzature di sicurezza (ad esempio autorespiratori, sistemi di recupero e soccorso, rivelatori di gas infiammabili e/o tossici e/o di ossigeno) necessari per garantire la sicurezza nei lavori in spazi confinati;
  • obbligo per le imprese che eseguono lavori in ambienti confinati di disporre di “personale esperto” in numero non inferiore al 30% (si intende “persona esperta” un lavoratore che abbia maturato almeno tre anni di esperienza nei lavori in “ambienti confinati“);
  • obbligo per il committente di informare, prima dell’accesso nello spazio confinato, tutti i lavoratori impegnati in merito a tutti i rischi presenti nell’area di lavoro, con un incontro di durata non inferiore ad un giorno;
  • obbligo per il Datore di Lavoro Committente di individuare un proprio Rappresentante, in possesso di adeguata esperienza e competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che vigili in funzione di indirizzo e coordinamento delle attività svolte all’interno di spazi confinati da parte dei lavoratori delle imprese in appalto.

Come formare i lavoratori addetti ad attività in spazi confinati?

Sempre facendo fede al testo del DPR 177/11 è necessario che i lavoratori siano qualificati con precisi corsi “normati”, non ancora definiti dal legislatore: nelle more di tali indicazioni è bene rivolgersi a centri di formazione con docenti esperti e di provata esperienza, dove oltre alla parte teorica venga eseguito il necessario addestramento pratico e l’obbligatorio addestramento all’uso dei DPI e dei dispositivi di sicurezza.

Hai già frequentato un corso online con SISA s.r.l? Facci sapere la tua opinione e potrai partecipare all’estrazione di un buono formazione del valore di 3.000 €.

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *