La professione del Wedding Planner è soggetta a una serie di false credenze e luoghi comuni che purtroppo gettano fumo negli occhi sia agli aspiranti addetti ai lavori, sia alla potenziale clientela. In questo senso, molti operatori senza scrupoli, negli anni, hanno approfittato della mancanza di cultura e d’informazione, e della totale assenza di una regolamentazione della professione, per proporre i propri servizi. Ma quali sono i rischi concreti che incorre un Wedding Planner “improvvisato”? E sono quali le false credenze su questa professione?

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Pur esistendo, sono ancora pochi gli operatori del settore che si adoperano per fare cultura e chiarezza su questa professione. Il fatto poi, come abbiamo detto, che la professione non sia regolamentata, che non sia richiesta un’abilitazione professionale particolare o che non vi sia un albo degli operatori riconosciuto o un Ente ufficiale predisposto, apre di fatto le porte a chiunque voglia svolgere questo lavoro, anche senza alcun tipo di preparazione alle spalle.

I rischi dell’improvvisazione però sono alti. Oltre a essere altamente dannosa per la professione, che perde di credibilità e serietà nei confronti dei possibili clienti, chi opera senza una preparazione, corre moltissimi rischi, soprattutto dal punto di vista economico.

Ora vediamo nel dettaglio quali sono i rischi che corrono chi si improvvisa Wedding Planner:

  • Falsa credenza n.1 – LO POSSONO FARE TUTTI

“Organizzare un matrimonio è facile, lo possono fare tutti. Basta essere organizzati”

Non esiste nulla di più sbagliato. Coloro che hanno frequentato il Corso di Alta Formazione professionale in Wedding Planner di Event & Media Education presente in Emagister, hanno avuto modo di constatare, che alla base del lavoro del Wedding planner c’è una selezione naturale, dovuta a caratteristiche innate che è necessario possedere per intraprendere la professione in maniera efficace.

Se queste caratteristiche non sono naturalmente presenti nell’aspirante Wedding Planner, allora devono essere sviluppate, allenate e fatte proprie. Ciò significa fare un lavoro su se stessi molto importante e impegnativo. A tutto ciò si affianca la formazione delle competenze specifiche del professionista. Chi fa questo mestiere , infatti, non smette mai di imparare. Deve essere sempre aggiornato e in prima linea nell’individuare tendenze e nuove forme di creatività.

Il Wedding Planner deve essere un profondo conoscitore di numerose materie e discipline. A tutto ciò si aggiunge un’esperienza pratica da acquisire sul campo che dura per sempre e che non risparmia mai nuove lezioni, nemmeno al più esperto dei Wedding Planner.

 

  • Falsa credenza n.2 – ORGANIZZARE IL PROPRIO MATRIMONIO BASTA

“Ho organizzato il mio matrimonio, perciò posso organizzare anche quello degli altri”

Questo è il principale errore di valutazione che commettono gli aspiranti Wedding Planner. Aver organizzato il proprio matrimonio, non significa avere le competenze o l’esperienza necessaria per svolgere la professione.

Come per qualsiasi altra professione, non è possibile improvvisarsi. Quando si tratta di diventare organizzatori professionisti, e si riceve un compenso per il proprio lavoro, si sale a un livello completamente diverso. Sia per il tipo di performance richiesta, sia per la responsabilità economica che grava sul professionista. L’organizzatore professionista ha esperienza, eccellenti capacità organizzative, gestionali e competenze solidissime nel campo del marketing, della comunicazione, del design e management. Si tratta di basi fondamentali e irrinunciabili per chi desidera fare dell’organizzazione di Wedding Events la propria professione.

 

  • Falsa credenza n.3 – NON ESISTONO RISCHI ECONOMICI

“Io ci provo. Tanto non si corre un rischio economico”

Anche in questo caso ci troviamo davanti a una falsa credenza e del tipo più pericoloso.

Molte aspiranti Wedding Planner confondono la possibilità di avviare un’attività di organizzazione di matrimoni con un basso investimento, con l’assenza di rischi economici. Questa convinzione è profondamente radicata ed errata. Il Wedding Planner professionista è consapevole di essere il responsabile dell’intera organizzazione e dei fornitori che propone e coordina. Se uno di questi ultimi fallisce, la responsabilità emotiva e, a volte, anche economica, ricade in primis sul Wedding Planner, che deve rendere conto al cliente in prima persona. Il Wedding Planner può poi provare a rivalersi sul fornitore che ha disatteso le aspettative, ma non è detto che la questione sia di facile risoluzione. Spesso s’innescano vere e proprie battaglie che possono trascinarsi nel tempo e coinvolgere anche i rispettivi legali. L’inesperienza è un altro fattore di rischio che può mettere in seria difficoltà economica un Wedding Planner improvvisato. Un preventivo sbagliato, un particolare trascurato, un calcolo approssimativo, una dimenticanza, la fiducia riposta nel fornitore sbagliato, sono tutte variabili che possono esporre il WP a dover rispondere, anche economicamente, al proprio cliente.

 

  • Falsa credenza n.4 – PUÒ ORGANIZZARE OGNI TIPO DI EVENTO

“Un Wedding Planner è anche un organizzatore di eventi”

Il vero wedding planner è un organizzatore di eventi a tutti gli effetti ma specializzato nella tipologia wedding.

Un organizzatore professionista di eventi (scopri come diventare un organizzatore professionista di Eventi), nel senso più ampio del termine, può facilmente trasformarsi in un Wedding Planner, ma non sempre è vero il contrario. Questo perché, in quest’ultimo caso, il campo d’azione, il modus operandi, e quindi l’esperienza, sono limitati a una sola tipologia di eventi destinati a un’unica tipologia di clientela privata. Diversamente, l’organizzatore professionista di eventi, si misura di volta in volta con tipologie di eventi, e obiettivi, molto diversi fra loro. La sua clientela è prevalentemente aziendale, e il target spesso non coincide con il destinatario dell’evento organizzato (promotore diverso dal destinatario). Il processo che si genera e le competenze richieste sono per molti aspetti profondamente distanti dal mondo wedding.

Ciò però non diminuisce minimamente la complessità e la responsabilità legate alla professione del Wedding Planner e il livello di preparazione necessario per svolgere tale professione.

 

  • Falsa credenza n.5 – IL ‘WP’ È UN HOBBY

“Posso fare il Wedding Planner nei ritagli di tempo”

Il mestiere del Wedding Planner non è un hobby. E non può essere trattato come tale.

Organizzare un matrimonio e ricevere un compenso, è una professione. Aiutare qualcuno nell’organizzazione di un matrimonio, e non ricevere compenso, è un favore che si fa a un amica o a un familiare. E può quindi essere etichettato come hobby e relegato ai ritagli di tempo. Va da sé che l’impegno emotivo, gestionale, economico e la responsabilità che ci si assume nei due diversi casi, viaggia su binari molto diversi fra loro.

 

  • Falsa credenza n.6 – PIÙ TEMPO LIBERO

“Voglio fare il Wedding Planner per avere più tempo libero.”

È molto probabile che, rispetto a chi ha un impiego fisso, il wedding planner abbia più tempo libero. Anche se non è una certezza.

Dipende innanzitutto dalla formula con cui si decide di operare la professione (ad esempio il free lance non deve rispettare degli orari di apertura d’ufficio, contrariamente a quando accade a un’agenzia di wedding) e dalla quantità di matrimoni organizzati. La questione invece da non sottovalutare è la tipologia di tempo libero del quale si desidera disporre. I weekend liberi sono veramente pochi, e spesso gli incontri con gli sposi avvengono in orario serale.

 

  • Falsa credenza n.7 – È IL LAVORO DEI SOGNI

“E’ un mestiere da sogno”

Nessuno vuole frenare gli entusiasmi. Ma è necessario approcciarsi alla professione con realismo. Nell’immaginario collettivo la figura dei Wedding Planner corrisponde spesso a quella proposta nei docu-reality che sono stati prodotti negli ultimi anni. In particolare i Garini della Sforzesca prima e Enzo Miccio poi, protagonisti di programmi televisivi sui Wedding Planner, hanno contribuito a rendere molto popolare questa professione.

A onor del vero va detto che queste serie televisive hanno lo scopo di intrattenere, e com’è normale che sia, sono state quindi romanzate, offrendo di conseguenza una versione idealizzata, superficiale e poco realistica della professione. Se però, una volta chiarito questo punto e affrontata una formazione seria, il desiderio di fare il Wedding Planner, con tutti i suoi pro e i suoi contro, resta immutato, allora per chi intraprende questa strada si tratta davvero del lavoro dei sogni.

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