Da alcuni anni l’informatica è entrata a far parte della vita di tutti i giorni: chi non si sa destreggiare tra i dispositivi digitali, come computer o smartphone, rischia di essere escluso da molte attività.

Tutto, ormai, gira attorno al mondo digitale: dal leggere le notizie al fare la spesa, dal parlare con i propri cari al seguire una lezione dell’università, dal pagare le bollette a prenotare una visita dal dottore. In particolar modo negli ultimi due anni tutte le nostre attività giornaliere si svolgono sul web, grazie agli apparecchi di ultima generazione. 

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L’informatica, al giorno d’oggi, è utilizzata in tutti gli ambiti: tanto nel lavorativo quanto nel ricreativo ed ha assunto un’importanza essenziale nella società. Anche per questa ragione è fondamentale che i più giovani sappiano utilizzarla e che possano conoscerla sin da piccini.

Da quando si può insegnare l’informatica ai bambini?

Molti genitori si chiedono spesso quale sia l’età migliore per insegnare nuove abilità ai propri figli: i ricercatori dimostrano che fra i primi mesi di vita ed i 6 anni d’età, la mente e i sensi dei bambini lavorano come fossero delle spugne, assorbendo quindi tutte le informazioni dal loro intorno.

Ci sono poi genitori che si chiedono se sia pericoloso far avvicinare i loro piccoli ai computer o agli smartphone. Computer, tablet e smartphone sono strumenti che possono regalare infinite possibilità di crescita ed anche di divertimento: un bambino può scoprire il mondo, acquisire conoscenze, divertirsi, sfamare la propria curiosità e socializzare.

Una ricerca compiuta dal Centro per la Salute del Bambino Onlus conferma che la diffusione di questi dispositivi digitali tra i bambini è ormai molto ramificata: secondo questo studio il 38% dei bambini di 2 anni gioca e guarda video su smartphone e tablet, il 63% sotto gli 8 anni usa quotidianamente i dispositivi dei genitori ed il 44% tra i 5 ed i 13 anni navigano abitualmente su internet.

Quali sono i benefici di insegnare l’informatica ai bambini?

Sono molti i benefici di insegnare l’informatica ai più piccoli:

  • Stimola la creatività: navigare in rete, avere nuovi input guardando filmati o video diversi, poter cercare qualsiasi informazione che ci incuriosisca…tutto questo stimola la nostra mente e la nostra curiosità. Ed è lo stesso anche per i bambini: attraverso internet e l’informatica possono scoprire un nuovo mondo da cui attingere nuove idee e che possa così stimolare la loro creatività.
  • Introduce al problem solving: l’espressione inglese problem solving si riferisce alla capacità di una persona di trovare delle soluzioni a delle situazioni problematiche che sono impreviste o inaspettate. Avvicinandosi al mondo dell’informatica e capendo il funzionamento dei dispositivi digitali, questa capacità può migliorarsi di volta in volta.
  • Stimola il critical thinking: il pensiero critico è la capacità di ordinare logicamente le proprie idee e pensare in modo chiaro e razionale. L’informatica può aiutare i bambini a riflettere, passo dopo passo, in maniera critica senza affidarsi a giudizi impulsivi.
  • É una delle lingue più usate al mondo: i linguaggi di programmazione, così come la matematica, sono universali, utilizzati in tutte le parti del mondo. Sapevi che Bill Gates Gates ha scritto il suo primo programma software all’età di soli 13 anni? É una competenza da non sottovalutare e che potrebbe avvantaggiare il futuro professionale di molti bambini.

In che maniera si può insegnare l’informatica ai bambini?

L’insegnamento dell’informatica può avvenire in maniera graduale: potrebbe essere presentata ai più piccoli come se fosse un gioco, per divertirsi, scoprire nuove cose e poter mettere in pratica le loro idee. 

É importante iniziare dall’ABC dell’informatica: come si accende e spegne un computer, come funziona uno smartphone, cosa sono le applicazioni e via dicendo. 

Esistono poi moltissime scuole qualificate che offrono corsi d’informatica per persone di tutte le età: in questa maniera i bambini possono acquisire la manualità e la confidenza per apprendere le conoscenze più basilari fino a acquisire nozioni più complesse.

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