“Niente può esistere per sempre” diceva. Ci ha lasciato oggi, all’età di 76 anni, Stephen Hawking, uno degli scienziati più famosi ed importanti della seconda metà del XX secolo. Il fisico britannico, direttore di ricerca del Dipartimento di matematica applicata e fisica teorica dell’università di Cambridge, e fondatore del Centro di cosmologia teorica, era noto soprattutto per le sue ricerche sui buchi neri e i suoi libri di divulgazione scientifica. Una vita devota alla scienza ma non solo, per quella che viene considerata un’icona pop a tutti gli effetti. Che fosse nato esattamente 300 anni dopo Galileo era sono una coincidenza? Vi raccontiamo alcune curiosità di una delle personalità più influenti della storia contemporanea.

QUEL NOBEL MAI OTTENUTO

Hawking ha ricevuto moltissime onorificenze e riconoscimenti scientifici di straordinaria importanza ma non ha mai ottenuto il premio Nobel per la fisica, nonostante, ci permettiamo di dire, lo avrebbe decisamente meritato. La consolazione, se così vogliamo chiamarla, è la Stephen Hawking Medal for Science Communication un premio dedicato esclusivamente a lui.

DAI FILM AI SIMPSON

La teoria del tutto, bellissimo film del 2014 di James Marsh con protagonista un grande Eddie Redmayne (Oscar come miglior attore protagonista), racconta la vita di Hawking sulla base dell’autobiografia dell’ex moglie. Dal grande al piccolo schermo perché Hawking ha partecipato o è stato citato in numerosi programmi televisivi. La partecipazione più famosa è quella nella serie Star Trek: The Next Generation del 1993. Hawking appare anche in un episodio della serie di successo The Big Bang Theory e in diversi episodi dei Simpson, in uno dei quali seduto in un pub a bere una birra con Homer.

FISICO ROCK’ROLL

A dedicargli una canzone furono niente meno che i Pink Floyd che, visto il loro stile, si sposavano meravigliosamente con il pensiero di Hawking. Keep Talking, nell’album del 1994 The Division Bell, contiene alcune frasi pronunciate al sintetizzatore dallo scienziato. La canzone Talkin’ Hawking è contenuta anche nell’album The Endless River e nella compilation del 2001 Echoes e nell’album dal vivo Pulse (1995).

I MOTIVI DELL’INGHILTERRA CAMPIONE NEL 1966

Hawking curò uno studio scientifico finalizzato ad individuare ed analizzare i motivi per i quali l’Inghilterra ottenne il successo ai Mondiali del 1966: tra le variabili analizzate la temperatura dello stadio in cui si giocava, l’altitudine, la nazionalità del direttore di gara, il colore della maglia della squadra e il modulo con scendeva in campo. Ma c’è di più. Hawking studiò anche la lotteria dei calci di rigore: ruolo, colore dei capelli, età, direzione, lunghezza della rincorsa, piede con cui si calcia, posizione del piede e movimento del portiere sono tutte variabili che determinano il buon esito di un tiro dagli undici metri. “Non è mica da questi particolari che i giudica un giocatore…”, cantava De Gregori. Beh, forse Hawking non sarebbe stato d’accordo.

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