La lettura è una necessità imprescindibile e una passione meravigliosa. Leggere un bel libro o un articolo è, e deve essere, un piacere per tutti. Purtroppo però alcune persone risultano disorientate e incapaci di decifrare pagine piene di caratteri. La dislessia oggi è pari al 10% della popolazione mondiale, numeri di certo non da poco. Ecco allora che proprio per questo nasce, da un’idea tutta italiana, un nuovo carattere tipografico, o font, che prende il nome di EasyReading ed è già in commercio grazie alla società EasyReading Multimedia con l’obiettivo di rendere la lettura più facile alle persone con questa discapacità. Ma vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.


Un team di torinesi, in particolare Angolo Manzoni, Federico Alfonsetti, Enzo Bartolone e Nino Truglio della Casa Editrice Angolo Manzoni, hanno lavorato per dieci anni ad un progetto (investendo circa 800mila euro) che aveva come obiettivo quello di superare le barriere e le difficoltà della lettura. Un’iniziativa sposata poi dall’investitore Marco Canali, e dal consulente, Uberto Cardellini e che al momento è riconosciuto come l’unico caratere dedicato ai lettori dislessici a livello internazionale.

L’idea di EasyReading è stata realizzata con un approccio alla metodologia progettuale del “Design for All” per la quale la diversità è concepita non tanto come un problema ma come un valore agevolante. È un font che può essere definito ibrido poiché presenta allo stesso tempo lettere con grazie (serif) e lettere senza grazie (sans-serif). Le grazie permettono di prevenire lo scambio nella percezione di forme simili tra looro, ampliando gli spazi calibrati che contrastano l’affollamento percettivo. Oltre ad essere composta da 811 glifi tra lettere, numeri, accenti, simboli e punteggiatura, suporta tutte le lingue dell’alfabeto latino.

Gli studi scientifici sul progetto procedono a vele spiegate, ottenendo già ottimi risultati. L’Ordine degli psicologi della Toscana ha condotto una ricerca su un campione di circa 600 alunni della classe quarta primaria, tra normolettori e dislessici, definendo EasyReading come “un valido strumento compensativo per i lettori con dislessia e un font facilitante per tutte le categorie di lettori”. L’ultimo riconoscimento ufficiale è arrivato dal Miur, che lo ha premiato per la bellezza del design e per la sua utilità. E tra non molto entrerà anche agli Uffizi!

Sono già molto le case editrici italiane che stampano il font. Ma c’è di più perché il progetto della start up ha valicato i confini d’oltreoceano suscitando, tra gli altri, l’interesse di Microsoft che lo sta considerando come una strordinaria opportunità a livello umano e informatico. Pertanto il colosso statunitense ha già avviato processi di alta sperimentazione e comparazione con altri font, in collaborazione con un’Università italiana. E per il cinese e l’arabo? Tranquilli, i lavori anche in quest’ottica sono già iniziati. Quella sarebbe una sfida nella sfida.

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